martedì 29 aprile 2014

PERCHE' INDACO

Il colore indaco fa parte della luce visibile, del cosidetto spettro solare. il primo ad indicare il 6 colore con questo nome è stato Newton, lo scopritore dello spettro elettromagnetico. (http://it.wikipedia.org/wiki/Spettro_visibile) ll colore Indaco elettrico è quindi uno dei colori dello spettro che l'uomo riesce a vedere. È quello associato alla frequenza più alta ed alla lunghezza d'onda più corta compresa nell'intervallo tra i 420 e i 450 nanometri. E' un colore che fa parte della nostra vita, ma che notiamo e usiamo meno di altri. L'indaco è il colore che vediamo la sera, prima che il cielo diventi buio, e la mattina, quando il sole sa per sorgere. Il nome indaco, deriva dalla pianta Indigofera Tinctoria originaria dell'India nota come colorante, da più di 4.000, è il più potente colorante per il blu, la sua polvere quando è pura è di un blu scurissimo quasi nero e da qui il nome del colore. L’indaco ebbe un ruolo rilevante nell’economia dell’India, migliaia di persone lavoravano nella coltivazione e nell’estrazione dell’indaco, questa fondamentale materia tintoria, essendo della migliore qualità, per centinaia di anni venne esportata in tutto il mondo. indaco colore Con l’indaco si entra nel mondo che va al di là dei nostri cinque sensi. Dal blu la luce si affievolisce fino a quasi scomparire portando il blu verso il nero, ma il nero, l’assoluta assenza di luce, in realtà non esiste e il blu, sfiorando il nero, diventa indaco. Infatti l’indaco, a differenza degli altri colori che sono primari o secondari, è un’accentuazione di un blu profondissimo che fa i conti con la luce che si allontana. E’ la notte, il colore del cielo di notte, è il sole nero-indaco, il sole della notte che prepara nell’oscurità la sua prossima esistenza. E’ il colore più misterioso, il colore degli Dei, in India è chiamato Krishnena da Krisna (notoriamente raffigurato di colore indaco). Nei giorni della settimana è il sesto, il venerdì, il pianeta Venere. L’indaco corrisponde al centro di energia del terzo occhio, Ajna chakra, che è situato tra le sopracciglia. L'intuito, il sensto senso, la visione... Nella medicina Ayurvedica la polvere indaco è usata come antidoto al morso del serpente cobra. Gli uomini blu del Sahara, i Tuareg, tuttora usano l’indaco per il suo potente effetto raffreddante ed isolante dal caldo. Un tessuto tinto con indaco ha proprietà termoisolanti pertanto molto utile in tutti i tipi di clima, ad esempio un maglione tinto con indaco naturale è cinque volte più isolante di un altro tinto diversamente. I tintori giapponesi hanno uno stretto rapporto di amicizia con l’Indaco tanto che nel linguaggio parlato ”ai” significa sia indaco che amore; all’inizio di ogni anno i tintori venerano con speciali cerimonie il dio della tintura per assicurarsi buona fortuna prima di iniziare il loro straordinario lavoro. Tutto ciò non appare affatto strano quando si conosce il complesso procedimento dell’estrazione del colore dall’Indigofera, che in se racchiude tutto il significato simbolico del blu. Si tratta infatti di rendere solubile l’estratto di indaco, che è un potente antibatterico, attraverso un lungo processo di fermentazione naturale per mezzo del quale prende vita un nuovo pigmento solubile in acqua. arcobaleno 2 Essendo il colore più freddo è utile per la meditazione e la riflessione, per oltrepassare l’essere fisico e psichico, è fortemente rilassante, cura le ossessioni, le paure, l’irritabilità. Come il blu è un colore freddo pertanto ha un effetto rinfrescante e calmante tanto che usato propriamente un bagno di indaco può addirittura lenire il dolore. Per citare solo alcuni esempi, in Marocco si ritiene che il delicato processo di tintura con l’Indigofera vada a male se nelle vicinanze qualcuno mente, in Thailandia invece si ritiene che ciò accada se nel villaggio qualcuno è morto. Una particolare attenzione viene data alle vasche per la fermentazione (vat), nell’isola di Rodi infatti vi vengono posti sopra degli amuleti, in Himalaya ad uno straniero non è permesso avvicinarvisi e, per l’eterno conflitto maschio-femmina, se il tintore è un uomo nessuna donna si deve avvicinare e viceversa. A differenza di tutte le altre materie coloranti, con l’Indigofera Tinctoria non si ottiene il colore direttamente ma attraverso una trasformazione alchemica molto affascinante da vedere poiché quando togliamo un filato, dopo averlo immerso nella vasca con l’indaco, dapprima assume il colore giallo poi attraverso l’ossigenazione diventa verde e quindi blu. La realtà moderna è come un campo di energia dinamica, in movimento e in evoluzione. Appartenendo a questo ecosistema, anche l’umanità è in continuo aumento e sviluppo. Quando cambiano i bisogni cambiano anche le strutture. Lo stesso accade per l’aura. L’indaco, infatti, rappresenta il nuovo colore emerso in questa realtà. Ha capacità, talento e caratteristiche completamente diverse dagli altri colori. Personalmente penso che questi nuovi bambini saranno il cambiamento del pianeta, possiedono caratteristiche uniche e ancora sconosciute. I genitori dei bambini indaco hanno un compito molto importante, quello cioè di crescere e curare un bambino speciale aiutandolo a far parte della società contemporanea. Alcuni di questi genitori aiuteranno e stimoleranno le capacità particolari del figlio, altri al contrario non riusciranno a fare altrettanto. L’aspetto più significativo dei bambini indaco è quello di possedere un potere personale completamente diverso da tutti gli altri colori. Essi, infatti capiscono l’importanza di essere legati alla attualità, senza che nessuno abbia potuto insegnare loro questo concetto. La difficoltà maggiore degli indaco e di non essere pazienti e tolleranti. Poiché loro stessi sono autentici e spontanei, e non tollerano che gli altri non lo siano. Non sono privi di compassione, tuttavia, la loro manifestazione di indulgenza significa permettere agli altri tempo e spazio a sufficienza per poter giungere alle risposte e alle risoluzioni che loro hanno già trovato. (fonte:http://www.progettoindaco.com)

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